Contratto Covid sul lavoro; malattia o infortunio?
L’emergenza Covid-19 sta mettendo a dura prova i sistemi sanitari in tutto il mondo: ospedali e personale medico-sanitario si sono ritrovati ad affrontare una situazione drammatica, una malattia nuova e ad altissimo contagio, un numero di ospedalizzati e di decessi enorme.
In Italia sono oltre 150 i medici morti e tantissimi quelli contagiati nell’esercizio quotidiano del loro lavoro.
Oggi vi parliamo del caso di Cristina, medico presso un reparto di una grande struttura ospedaliera, che durante lo svolgimento della sua attività lavorativa ha contratto il Coronavirus. A causa di complicanze a livello polmonare è tuttora assente dal lavoro. Ci ha contattato telefonicamente perché le era venuto il dubbio che la sua situazione non dovesse essere gestita con certificati di malattia come è stato fatto, bensì come infortunio.
Abbiamo spiegato a Cristina che il suo dubbio era assolutamente fondato: i contagi avvenuti sul lavoro sono infortuni e come tali vanno gestiti e indennizzati.
Per questo abbiamo avviato tutti gli interventi necessari per tutelare Cristina, che ha così ottenuto il riconoscimento del caso da parte dell’Inail.
È fondamentale che venga attivata la giusta procedura.
Malattia e infortunio sono due istituti distinti che comportano conseguenze diverse sotto vari aspetti. Ad esempio, per i pubblici dipendenti l’indennità di malattia comporta delle decurtazioni retributive che non si verificano se si tratta di infortunio. Inoltre, la tutela Inail prevede risarcimenti per eventuali danni permanenti e rendite per gli aventi diritto in caso di decesso del lavoratore.