Affitto: Modello RLI rinegoziabile in tempo di crisi
Il Fisco viene incontro a inquilini e locatori che volessero, in tempo di Covid, rivedere i loro accordi in fatto di canone di affitto. È infatti possibile, secondo quanto comunicato a inizio luglio dall’Agenzia delle Entrate, ricorrere alla trasmissione telematica del Modello RLI per comunicare appunto la variazione di un contratto di affitto. È chiaro che si tratta di una facilitazione rivolta non tanto ai locatori quanto agli inquilini, coloro che di fatto sono chiamati a onorare mensilmente l’impegno economico sottoscritto nei contratti, cosa che cogli effetti della crisi in atto, tra perdita del lavoro per alcuni o contrazione degli affari per altri, è divenuta tutt’altro che scontata.
Gli intenti del provvedimento sono resi espliciti dalla stessa Agenzia: “Il modello per la ‘Richiesta di registrazione e adempimenti successivi – contratti di locazione e affitto di immobili’ e gli applicativi software ad esso collegati sono stati implementati per venire incontro alle esigenze degli utenti nel corso del periodo emergenziale connesso all’epidemia da COVID-19. Per fronteggiare la crescente richiesta di comunicazioni delle rinegoziazioni dei canoni di locazione, per la maggior parte in diminuzione, è stata prevista la possibilità di effettuare l’adempimento tramite il Modello RLI da parte dei soggetti abilitati ai servizi telematici dell’Agenzia”.
Sono quindi coinvolti nella procedura anche gli intermediari come CAF ACLI, cui ci si può rivolgere per effettuare la trasmissione del modello all’amministrazione. Resta comunque valida, si legge nel comunicato AdE, “la modalità di presentazione ‘agile’ prevista per la richiesta di servizi essenziali in via semplificata, mediante Pec o e-mail”. Ovviamente la rinegoziazione del contratto può andare nelle opposte direzioni sia dell’aumento che della diminuzione, ma è solo in caso di modello trasmesso ai fini di una diminuzione che la procedura sarà a costo zero.
Precisa infatti l’Agenzia che “la registrazione dell’atto con il quale le parti dispongono esclusivamente la riduzione del canone di un contratto di locazione è esente dall’imposta di registro e di bollo; per i casi di aumento del canone, invece, registro e bollo vengono calcolati in autoliquidazione dai software insieme ad eventuali interessi e sanzioni. Le somme eventualmente dovute possono essere versate con richiesta di addebito diretto sul conto corrente del dichiarante, contestualmente alla presentazione del modello”.
C’è infine da ricordare che fino al 31 agosto, “per agevolare i contribuenti e gli operatori nel cambiamento delle procedure”, resterà valida provvisoriamente come alternativa al Modello RLI anche l’opzione del Modello 69 (di cui vi avevamo già informato in una precedente news), mentre a decorre dal 1° settembre 2020, la rinegoziazione del canone potrà essere comunicata soltanto tramite RLI.