Disoccupazione agricola 2021: domande entro il 31 marzo 2021
Non aspettate l’ultimo giorno! Il 31 marzo 2021 scadrà il termine per presentare la domanda di disoccupazione agricola, l’indennità che può essere richiesta dai lavoratori agricoli dipendenti che nel corso del 2020 hanno cessato il loro rapporto di lavoro, per termine o risoluzione del contratto o licenziamento.
Nel caso di dimissioni volontarie non si ha diritto alla prestazione.
Per questa categoria di lavoratori si apre dunque la corsa per richiedere l’indennità di disoccupazione e l’eventuale assegno al nucleo familiare. Non c’è molto tempo per la presentazione delle domande e, vista la situazione generale legata al Covid, è bene muoversi subito per evitare di trovarsi in difficoltà per l’accesso alle sedi del Patronato ACLI che sono, comunque, sempre operative.
Chi può fare domanda
Possono richiedere l’indennità di disoccupazione le seguenti categorie di lavoratori (a condizione che possano far valere almeno due anni di anzianità assicurativa, compreso il 2020 per cui viene richiesta la prestazione):
- gli operai con contratto a tempo indeterminato, i salariati e i braccianti fissi. Possono fare la richiesta anche coloro che, pur avendo la copertura contrattuale per tutto l’anno solare, hanno effettivamente lavorato con discontinuità;
- gli operai con contratto a tempo determinato;
- i piccoli coloni o i coadiuvanti familiari di agricoltori o piccoli coltivatori diretti con attività lavorativa e copertura previdenziale obbligatoria discontinua.
L’indennità di disoccupazione agricola non può essere richiesta dai lavoratori extracomunitari senza permesso di soggiorno permanente, dai pensionati, dai lavoratori iscritti anche a una gestione autonoma o alla gestione separata per l’intero anno o per un numero di giornate superiori a quelle lavorate come dipendente.
Importo
L’importo è calcolato sulla base della retribuzione: 30% per i lavoratori con contratto a tempo determinato, 40% per quelli a tempo indeterminato. L’indennità spetta per un numero di giornate pari a quelle lavorate entro il limite massimo di 365 giornate annue, dalle quali si dovranno detrarre:
- le giornate di lavoro dipendente agricolo e non agricolo;
- le giornate di lavoro in proprio agricolo e non agricolo;
- le giornate indennizzate a titolo di malattia, maternità, infortunio, ecc.;
Contestualmente alla domanda di indennità può essere inoltrata anche quella di Assegno al nucleo familiare: nel caso in cui l’assegno non fosse mai stato erogato, nella domanda è possibile richiedere gli arretrati fino ad un massimo di 5 anni.
La domanda
La domanda può essere presentata tramite il Patronato ACLI che opera con la collaborazione di ACLI Terra, realtà associativa impegnata a garantire una piena tutela dei diritti dei lavoratori agricoli e delle loro famiglie.
Non aspettare il 31 marzo, contatta subito le nostre sedi!
Siamo pronti a darti tutta l’assistenza necessaria per non farti incorrere in sorprese spiacevoli: cerca la sede a te più vicina e procederemo all’invio della domanda in via telematica.