Contratto a termine: quali le novità del decreto lavoro 2023?
Dal 5 maggio sono state abolite le rigide causali che consentivano la stipula di un contratto a termine per un periodo superiore ai 12 mesi ed è pertanto più facile per un’azienda assumere un lavoratore a tempo determinato.
Le modifiche sul contratto a tempo determinato a partire da maggio 2023
Con le modifiche introdotte dal Decreto Lavoro del 4 maggio 2023 cambiano le regole per i contratti a termine; un datore di lavoro e un lavoratore possono ora stipulare un contratto a tempo determinato con le seguenti modalità:
- Fino a 12 mesi senza alcuna ragione giustificatrice per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione;
- Oltre i 12 mesi, ma comunque per una durata massima complessiva di 24 mesi, solamente:
- in sostituzione di altri lavoratori assenti;
- nei casi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali;
- in assenza di previsioni dei contratti collettivi, ma solamente fino al 30 aprile 2024, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti.
Il contratto può essere prorogato per un massimo di 4 volte, comunque rispettando il limite massimo di 24 mesi. In caso di rinnovo del contratto è sempre obbligatoria l’indicazione della causale, anche se la durata complessiva è inferiore ai 12 mesi.
FONTE PATRONATO