730/24 novità su figli a carico e Superbonus in 10 anni
Il 730 allarga gli orizzonti e si fa ancora più inclusivo: nella lunga campagna fiscale 2024 che parte in questi giorni e si concluderà il 30 settembre, ci potranno entrare anche i bitcoin e i capitali esteri (CAF ACLI è pronto a darvi assistenza nei suoi uffici oppure online). La graduale metamorfosi della “Dichiarazione” per antonomasia, il cui utilizzo era stato già ampliato negli anni scorsi per semplificare la vita agli eredi di persone decedute e a coloro i quali – pur non più occupati – avevano comunque percepito nell’anno precedente redditi da lavoro dipendente, prosegue anche nel 2024 recependo le modifiche del decreto “Adempimenti”.
Nuovo Modello 730/2024 più ampio: si assottiglia la platea REDDITI
Si tratta di un ulteriore passo avanti verso un modello dalle molteplici sfaccettature, sia in termini di contenuti che di contribuenti (aumenta cioè la varietà dei redditi che vi si possono dichiarare e aumentano di conseguenza anche le tipologie dei soggetti dichiaranti). Ad annunciarlo è l’Agenzia stessa (i nuovi modelli con le relative istruzioni sono stati resi disponibili il 28 febbraio) confermando appunto l’indirizzo secondo il quale “progressivamente, nella dichiarazione dei redditi semplificata, ossia nel 730, potranno essere indicate tutte le tipologie reddituali riconducibili alle persone fisiche non titolari di partita Iva, in modo tale riservare l’utilizzo di REDDITI Pf ai soli contribuenti Iva”. Insomma, una sorta di migrazione fiscale incoraggiata dall’obiettivo di svuotare quanto più possibile, nell’ottica della semplificazione, la platea dell’ex Unico (mod. REDDITI) per spostarla sul più “amichevole” e rapido 730.
Modello 730/2024: nei nuovi quadri le criptovalute e i redditi esteri
Pietra tangibile della trasformazione è ad esempio il confluire dei dati relativi a IVIE, IVAFE e all’imposta sostitutiva sulle cripto-attività nel neonato quadro W. Inoltre si allargherà il già esistente quadro L, dove sono stati aggiunti appositi righi riguardanti la rivalutazione dei terreni e la tassazione sostituiva dei redditi di capitale di fonte estera percepiti direttamente dal contribuente senza l’intervento di intermediari residenti. Infatti, spiega l’Agenzia, “per non gravare oltremodo i sostituti d’imposta che prestano assistenza fiscale ai propri dipendenti, è stato previsto che i versamenti relativi a tali imposte sostitutive siano effettuati tramite modello F24 da parte del contribuente stesso, mentre gli eventuali rimborsi saranno gestiti dall’Agenzia delle Entrate in modo analogo a quanto avviene per i 730 presentati in modalità senza sostituto”.
Detrazioni figli a carico: esteso a 12 mesi l’effetto Assegno Unico
Veniamo poi alle novità su specifiche tassazioni e detrazioni. Viene ridotta dal 10 al 5 per cento l’imposta sostitutiva sui premi di produttività e sulle somme erogate come partecipazione agli utili d’impresa ai lavoratori dipendenti del settore privato. Ci sono poi le detrazioni per i figli a carico. Questa non può dirsi una novità in senso assoluto perché già l’anno scorso, nel 730/2023, gli effetti dell’Assegno Unico avevano cominciato a farsi sentire sui redditi percepiti da marzo 2022 in poi, cioè da quando l’Assegno era entrato in vigore azzerando le detrazioni sui carichi dei figli fino a 21 anni. Quest’anno il principio è esattamente lo stesso, solo che l’effetto verrà esteso su tutti e 12 i mesi, quindi per l’intero anno d’imposta 2023 le detrazioni sui carichi spetteranno solo per i figli con 21 anni o più, cioè quelli per cui non è possibile percepire l’Assegno Unico. Resta fermo che i dati dei figli vanno comunque indicati nel prospetto dei familiari a carico per non perdere il diritto alle altre detrazioni – queste sì dovute – sulle spese sostenute per loro (mediche, sportive, scolastiche, universitarie, ecc).
Superbonus 110 su spese 2022: come sarà applicato
Chiudiamo in bellezza col capitolo dei bonus casa. Superbonus in primis. Questo del 2024, eccezionalmente in deroga sul principio di cassa che vuole rigorosamente detraibili solo le spese dell’anno d’imposta precedente, è in realtà il modello decisivo per opzionare la suddivisione in 10 rate annuali, anziché nelle canoniche 5, per le spese di Superbonus effettuate nel 2022, quindi due anni fa. Nel 2022, ricorderete, l’aliquota in vigore era ancora quella del 110, mentre nel 2023 è scesa al 90%. Quindi, tornando al principio di cassa, chi avesse voluto detrarre in 5 anni le spese del 110 effettuate nel 2022, avrebbe dovuto dichiararle normalmente l’anno passato nel 730/2023. Il fisco però, per tutti quelli che pur avendo diritto al 110% sulle spese 2022, non avrebbero potuto usufruire in soli 5 anni dell’intera detrazione a causa di una risicata capienza fiscale, ha dato comunque l’opportunità di diluirle in un periodo più lungo di 10, a condizione però di iniziare a dichiarale nei modelli 2024, proseguendo poi nei prossimi nove, senza il rischio di perdersi per strada delle quote di bonus.
Bonus Mobili e detrazione IVA su abitazione principale
Ci sono infine il Bonus Mobili e l’IVA sulle abitazioni. Quanto al primo, quest’anno farà effetto l’abbassamento della detrazione al 50% su un monte di spesa non più di 10.000 euro ma di 8.000, ovviamente sempre in riferimento alle spese 2023. Quanto invece all’IVA, verrà riconosciuta una detrazione pari al 50% dell’imposta pagata nel 2023 sull’acquisto di abitazioni in classe energetica A o B cedute dalle imprese costruttrici.
FONTE CAF ACLI