Ravvedimento speciale: il 31 maggio la scadenza
Il 31 maggio, salvo ulteriori proroghe, scadrà il termine dell’inedita forma di ravvedimento “speciale” valida per sanare le cosiddette dichiarazioni “infedeli” relative sia al periodo d’imposta 2022 (quindi i modelli presentati nel 2023) sia a quelli precedenti, cioè dal 2021 in giù, purché le violazioni – come da sempre statuito dalle regole del ravvedimento – non siano state già formalmente contestate dall’amministrazione.
Ravvedimento speciale: entro quale termine
La scadenza prevede quindi, sia in riferimento al 2022 che agli altri periodi d’imposta precedenti (dal 2021 a scendere) il versamento di quanto dovuto (cioè maggiore imposta + interessi e sanzione ridotta a 1/18 del minimo irrogabile) in un’unica soluzione oppure avviando un piano rateale che si differenzia a seconda che l’anno da “perfezionare” sia il 2022 oppure precedente (in ogni caso, per assistenza è possibile rivolgersi a CAF ACLI Service Roma).
Ravvedimento speciale di proroga in proroga
Le tempistiche di questo ravvedimento speciale sono state abbastanza travagliate finora. In origine era stata la Legge di Bilancio 2023 a introdurlo limitatamente ai soli periodi d’imposta 2021 e precedenti (il 2022 era quindi inizialmente escluso). In pratica il legislatore della manovra 2023 consentiva di regolarizzare a condizioni molto favorevoli le dichiarazioni fiscali validamente presentate fino al 2022 (relative appunto al 2021 e agli anni prima) entro il 31 marzo 2023 (pagando quindi l’imposta, gli interessi + le sanzioni di 1/18 in unica soluzione oppure con la possibilità di versamento in 8 rate trimestrali).
Il termine del 31 marzo è stato poi prorogato al 30 settembre 2023. Di seguito è arrivato il decreto Milleproroghe 2024 (a fine febbraio) che in pratica ha creato un secondo ravvedimento speciale annettendo – entro la data del 31 marzo 2024 – anche le dichiarazioni presentate nel 2023 (inerenti cioè al 2022) col risultato però di creare più confusione che altro, visto che dalla lettura della norma non era chiaro se il termine del 31.03.24 riguardasse in effetti le sole dichiarazioni relative all’anno d’imposta 2022 o se includesse anche gli anni precedenti.
Fatto sta che per fare chiarezza è servita una norma in più – stavolta col decreto “Superbonus” 39/2024 – prorogando al 31 maggio 2024 il termine di regolarizzazione tramite ravvedimento speciale per tutte le dichiarazioni “fallate”, sia per quelle riferite al 2022 che agli anni 2021 e precedenti (in quest’ultimo caso, ovviamente, sempre che i contribuenti interessati non abbiano già provveduto alla regolarizzazione rispettando le scadenze originarie, prima che fossero istituite le proroghe).
Ravvedimento speciale: cosa regolare entro il 31 maggio
Quest’ultima data del 31.05 funge insomma da “raccoglitore” coinvolgendo indistintamente:
- sia i contribuenti inclusi nella prima forma di ravvedimento speciale (quella appunto introdotta dalla manovra 2023 e che riguardava solo gli anni 2021 e precedenti)
- sia quelli subentrati col Milleproroghe 2024 (ampliamento alle dichiarazioni relative al 2022).
Ravvedimento speciale: quali versamenti effettuare
Posto allora che entro il 31 maggio, per rendere effettiva l’adesione al ravvedimento, è necessario presentare un Modello REDDITI integrativo in riferimento all’annualità da correggere, vi è poi il discorso economico del versamento della maggiore imposta con gli interessi e le sanzioni (abbiamo detto ultra-ridotte a 1/18 rispetto al minimo ordinario).
Come accennavamo, il discorso cambia a seconda di quale sia l’anno da perfezionare, quindi in buona sostanza se il ravvedimento a cui sui aderisce sia quello originario (anni 2021 e precedenti) o quello successivo (per regolare le violazioni relative all’anno 2022).
Nel primo caso, entro il 31.05 andrà versato quanto dovuto in un’unica soluzione oppure l’equivalente delle prime 5 rate (delle 8 totali) già scadute: il 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e il 20 dicembre 2023, più la prima rata del 2024 scaduta lo scorso 31 marzo (le 3 successive per completare il ciclo delle 8 rate scadranno il 30 giugno, 30 settembre e il 20 dicembre 2024).
Nel secondo caso infine entro il 31.05 si potrà pagare quanto dovuto in un’unica soluzione oppure la prima di 4 rate totali (le successive scadranno sempre il 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre 2024.
FONTE CAF ACLI