Omesso acconto IMU: la toppa si chiama ravvedimento
Avete pagato l’acconto IMU? Per chi se ne fosse scordato (la prima rata andava versata entro il 17 giugno), c’è comunque la possibilità di rimediare per le vie brevi col ravvedimento operoso, vale a dire l’istituto che permette ai contribuenti “sbadati” di aggiustare in corsa (e spontaneamente) le imposte pagate male o non pagate affatto, a condizione, comunque, che la violazione non sia stata già contestata formalmente dall’Agenzia riscossione.
Omesso acconto IMU: come rimediare col ravvedimento operoso
Scaduto quindi il termine del 17 giugno, vediamo cosa succede imboccando la strada (ovviamente vantaggiosa rispetto alle sanzioni ordinarie) del ravvedimento. Per l’esattezza ve ne sono diversi tipi in base alla tempestività con cui il contribuente corre ai ripari dopo essersi accorto dell’omissione o dell’errore, versando l’intera imposta o solo parte di essa. È chiaro però che più ci si allontana dalla scadenza, più la sanzione sale (per avere l’assistenza necessaria si può fissare un appuntamento presso le sedi CAF ACLI Service Roma).
Omesso acconto IMU: ravvedimento sprint entro il 1° luglio
Il primo, in ordine cronologico, è il cosiddetto “ravvedimento sprint”, ossia il versamento totale o integrativo dell’imposta – più la sanzione dello 0,1% giornaliero – per coloro che si ravvedono entro il 14esimo giorno successivo alla scadenza ordinaria. Quindi, nel caso di un omesso o parziale versamento della prima rata IMU, scaduta il 17 giugno, si potrebbe approfittare della formula “sprint” fino al 1° luglio.
Dopo il ravvedimento sprint scatta il ravvedimento breve
Dopo il 1° luglio invece, e fino a 30 giorni dalla scadenza, si entra nella zona del “ravvedimento breve”, con la sanzione applicata nella misura dell’1,5% a prescindere dai giorni di ritardo (si paga cioè l’1,5% fisso, sia che il pagamento avvenga il 15esimo o il 30esimo giorno successivo al 17 giugno). Vi è poi, in ordine di tempo, la formula intermedia di ravvedimento che consente di effettuare il pagamento tra il 31° e il 90° giorno successivo alla scadenza originaria con una sanzione pari all’1,67%.
Acconto IMU ravvedibile oltre i 90 giorni
Se invece il pagamento viene eseguito oltre i 90 giorni dalla scadenza, ma entro il termine di consegna della dichiarazione relativa all’anno nel quale è stata commessa la violazione (intesa in questo caso come la dichiarazione IMU) ci si può avvalere del “ravvedimento lungo” con l’applicazione della sanzione al 3,75%. Superato infine l’anno dalla scadenza, si può ancora richiedere il ravvedimento “lunghissimo” pagando una sanzione del 4,28% (fino a due anni dalla scadenza), oppure del 5% oltre due anni.
FONTE CAF