Bonus mobili; la detrazione si assottiglia
Occhio al Bonus Mobili nel nuovo modello 730, di cui a fine aprile l’Agenzia rilascerà la versione precompilata 2025 per la sola fase di consultazione (seguirà in un secondo momento lo sblocco delle modifiche e delle integrazioni). Coi modelli 2025 inizia infatti a sentirsi l’abbassamento da 8.000 a 5.000 euro della soglia di spesa detraibile al 50% disposta nel 2024.
Bonus Mobili 2024: come si applica
Soglia di spesa detraibile vuol dire appunto che la detrazione prevista dal Bonus Mobili viene calcolata al massimo su quella soglia. Per il cosiddetto principio di cassa la dichiarazione guarda sempre all’anno precedente: chi dunque nel 2024 ha acquistato nuovi arredi o grandi elettrodomestici destinati ad appartamenti sottoposti a interventi di ristrutturazione, calcolerà il 50% del bonus entro un margine di spesa non superiore a 5.000 euro (in poche parole aver speso 5.000 o 10.000 euro sarebbe la stessa cosa, la detrazione massima ottenibile è di 2.500 euro).
A parte questo, non c’è nessun’altra novità da segnalare in tema di Bonus Mobili. L’impianto della detrazione nel 730 (per assistenza è possibile prenotare l’elaborazione del modello con CAF ACLI Service Roma) resta quello che è sempre stato: un beneficio spalmato lungo un arco temporale di 10 anni in altrettante rate di pari importo “a corredo” della presenza di lavori di ristrutturazione o manutenzione straordinaria nell’unità immobiliare cui sono destinati i nuovi arredi o elettrodomestici.
Bonus Mobili: in quali casi se ne ha diritto
Le regole “storiche” per poter applicare il bonus sono state fissate ormai nel 2013 dalla Circolare 29/E dell’Agenzia delle Entrate. Nel documento l’Agenzia chiariva infatti che per godere del bonus è necessaria la presenza in casa di un qualunque intervento di:
- manutenzione straordinaria;
- restauro/risanamento conservativo;
- ristrutturazione edilizia;
- ricostruzione a seguito di eventi calamitosi.
Tuttavia non è necessaria una stretta correlazione o consequenzialità fra l’intervento effettuato e l’acquisto dei nuovi mobili/elettrodomestici (cioè, ad esempio, se i lavori fossero effettuati in salotto o nei bagni, sarebbe comunque possibile detrarre l’acquisto della cucina o di un letto). Oltretutto, in deroga alla norma generale che obbliga al versamento con bonifico “parlante”, per le sole spese che riguardano mobili ed elettrodomestici si può anche pagare tramite carte di credito o di debito, a patto comunque di conservare la relativa documentazione (non è consentito, invece, pagare con assegno).
Bonus Mobili: quali acquisti posso detrarre
A titolo esemplificativo, nell’insieme dei mobili agevolati rientrano i letti, gli armadi, le librerie, i tavoli, i divani, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione. Fra gli elettrodomestici, invece, figurano quelli di classe almeno A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga) quali i frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Bonus Mobili: cumulo delle spese in anni diversi
Un’ultima considerazione possiamo farla sui casi particolari dei contribuenti che potrebbero aver effettuato delle spese anche prima del 2024. Col Bonus Mobili prevale infatti il criterio della continuità fra un anno e l’altro, si tratta cioè di una detrazione che non “ragiona” mai per singolo anno, ma le eventuali spese effettuate negli anni precedenti continuano a “pesare” nel computo complessivo del tetto di spesa detraibile anche nelle annualità successive.
Considerando allora che per il 2024 è stato disposto il tetto di 5.000 euro, se ad esempio nel 2023 un contribuente avesse già speso una somma di 5.000 euro per mobili/elettrodomestici, e poi nel 2024 ne avesse spesi altri 2.000, questi ultimi 2.000 non potrebbero comunque essere detratti nel 730/2025, essendo già stato esaurito nel 2023 il tetto pari a 5.000. Contrariamente, se prima del 2024 fosse stata spesa una somma inferiore a 5.000 euro, ad esempio 2.000 euro, per il 2024 resterebbe un margine di spesa detraibile al 50% fino a 3.000 euro, arrivando così a pareggiare la soglia massima di 5.000.
FONTE CAF ACLI