Bonus Mobili: l’arredo va portato nella casa dei lavori
Fresco di proroga su tutto il 2019, il Bonus Mobili presuppone certamente l’esistenza a monte di un intervento di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria, tuttavia non richiede vi sia una “contiguità” logica fra l’intervento stesso e il nuovo mobile/elettrodomestico acquistato. L’unico “collegamento”, per così dire, deve sussistere tenendo conto dell’immobile nel suo complesso e non del singolo ambiente dov’è avvenuto l’intervento (se hai bisogno di aiuto per la dichiarazione, puoi usufruire della nostra consulenza fiscale contattando la sede CAF ACLI più vicina, prenotando un appuntamento online, oppure registrandoti alla nostra piattaforma Il730.Online).
In altri termini: se ristrutturo il bagno o la sala da pranzo, nulla mi vieterà di detrarre l’acquisto di un letto matrimoniale o di un frigorifero, a patto comunque che il letto o il frigorifero siano destinati alla stessa casa dov’è avvenuta la ristrutturazione. C’è inoltre un dettaglio in più da ricordare, che la stessa Agenzia delle Entrate metteva in evidenza nella Circolare 29/E del 2013, vale a dire che anche le spese di trasporto e montaggio dei arredi/elettrodomestici (ma solo nuovi, l’usato non è mai detraibile) rientrano nel raggio della detrazione.
Quanto ai pagamenti veri e propri, in deroga alla norma generale che obbliga – per gli interventi edili e di risparmio energetico – all’impiego del bonifico “parlante”, per le sole spese che riguardano appunto mobili ed elettrodomestici si può anche pagare tramite carte di credito o debito, a patto di conservare la relativa documentazione. Farà dunque fede la data di emissione del bonifico o dell’utilizzo della carta di credito o di debito, qualora si scelga questa seconda modalità di pagamento. Da tener presente che lo sconto massimo ottenibile resta fisso a 5mila euro (spalmabili in 10 rate annuali di pari importo), essendo la soglia massima di spesa suscettibile di detrazione pari a 10mila euro.
Va inoltre precisato che tale soglia è riferita alla singola unità immobiliare e non al contribuente. Se quindi si posseggono due case soggette a ristrutturazione e per entrambe si è provveduto all’acquisto di nuovi mobili/elettrodomestici, per ciascuna di esse si applicherà il tetto dei 10mila euro. A titolo esemplificativo, nell’insieme dei mobili agevolati rientrano i letti, gli armadi, le librerie, i tavoli, i divani, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione. Fra gli elettrodomestici, invece, figurano i frigoriferi, le lavatrici, le asciugatrici, le lavastoviglie e gli apparecchi di cottura.
Un ultimo chiarimento lo facciamo sulle tempistiche di acquisto. L’Agenzia delle Entrate ritiene infatti ammissibile la detrazione anche per quelle spese effettuate eventualmente prima di aver pagato la ristrutturazione, a patto però che i lavori di ristrutturazione siano già stati avviati. In altri termini, la data di inizio lavori dev’essere per forza anteriore a quella in cui vengono sostenute le spese per l’acquisto dei mobili/elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo.