730 precompilato: da adesso è possibile correggerlo
Il 730 precompilato non è più “intoccabile”. Dall’11 maggio, infatti, dopo la fase preliminare di sola lettura iniziata il 2 maggio, è scattata la “fase 2”, ossia quella operativa delle conferme o delle modifiche sui dichiarativi dell’Agenzia, e quindi dei successivi invii. Si tratta in pratica del lungo arco di elaborazione dei modelli che i contribuenti, semmai con l’ausilio degli intermediari fiscali come CAF ACLI Service Roma, si porteranno dietro fino al 2 ottobre 2023, scadenza ultima per le trasmissioni telematiche all’Agenzia delle Entrate (quest’anno il termine ordinario del 30 settembre cade infatti di sabato).
La differenza, quindi, con la “fase 1” sta appunto nella possibilità di intervenire materialmente sul modello precompilato, che l’Agenzia ha messo a disposizione a partire dal 2 maggio. Il meccanismo con cui l’Agenzia predispone i modelli è noto: i flussi telematici, sia dei redditi percepiti che delle spese detraibili/deducibili sostenute nell’anno d’imposta 2022, sono stati infatti trasmessi dai diversi esercenti/operatori/datori di lavoro coinvolti (aziende, banche, ospedali, studi medici, atenei, ecc.) affinché fossero “processati” per la pre-compilazione.
730 precompilato: cosa fare se è inesatto?
Detto questo, la dichiarazione che il contribuente si trova sotto mano nel suo cassetto fiscale, oppure affidandosi alla consulenza di CAF ACLI, è comunque suscettibile di modifiche o integrazioni, laddove il dichiarante stesso riscontri inesattezze o lacune sui dati precompilati dall’Agenzia. L’Agenzia infatti, per quanto il livello di accuratezza dei precompilati sia andato via via perfezionandosi negli anni, lavora pur sempre su un flusso di dati che le vengono trasmessi da soggetti terzi, quindi è plausibile che non tutto le giunga con esattezza matematica, anzi.
Qualcosa all’appello può sempre mancare, o magari qualche dato potrebbe non essere corretto, ed è appunto la ragione per cui – dopo la messa a disposizione dei modelli – si apre immancabilmente il valzer delle correzioni: ossia la fase operativa in cui anche gli intermediari fiscali, se interpellati dal contribuente (che dovrà sottoporre tutta la documentazione occorrente), giocano un ruolo importantissimo di supporto, assumendosi per altro la responsabilità della dichiarazione tramite il cosiddetto visto di conformità.
730 precompilato: che modifiche si possono fare?
Le azioni, quindi, a meno che il precompilato non presenti nessuna inesattezza (in tal caso sarà sufficiente la sola conferma e l’immediato invio), potranno essere due: o l’eventuale correzione di dati già presenti sul modello, ma errati, oppure l’inserimento manuale di dati non presenti, cioè non caricati a monte dall’Agenzia: ad esempio quando manca la CU di un reddito o la fattura di una spesa medica, perché il datore di lavoro o la struttura sanitaria non li ha inviati per tempo all’Agenzia. In ogni caso, affidarsi all’intermediario comporta pur sempre, in termini legali, un alleggerimento delle responsabilità del contribuente, che invece, qualora scegliesse di agire autonomamente nell’iter dichiarativo, dovrebbe rispondere in prima persona davanti a eventuali verifiche.
FONTE CAF ACLI