Bonus trasporti i requisiti e come fare la domanda
Il 1 settembre 2022 è stato il giorno del taglio del nastro per il Bonus Trasporti. L’incentivo è stato introdotto dal governo per venire incontro ai cittadini che nel 2021 hanno percepito un reddito sotto la soglia dei 35 mila euro. Il valore del bonus raggiunge un massimo di 60 euro, i quali andranno a sostenere la spesa personale (quindi non cedibile) di abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale o al trasporto ferroviario nazionale.
Per quanto riguarda l’erogazione della somma spettante si seguirà un criterio di priorità cronologica. Quindi è necessario fare domanda il prima possibile, dal momento che il Bonus è “fino a esaurimento” della dote finanziaria stanziata che è pari per il 2022 a 79 milioni di euro.
I requisiti per fare domanda
Per fare domanda è necessario non superare un reddito complessivo di 35 mila euro. Per reddito complessivo si intende il reddito personale imponibile ai fini IRPEF, quindi nel tetto dei 35.000 euro non devono essere conteggiati altri redditi o patrimoni mobiliari non fiscalmente imponibili, e comunque non sono da calcolare i redditi o patrimoni degli altri membri del nucleo familiare di cui fa parte il richiedente.
Altro presupposto chiave per presentare la domanda è essere dotati di SPID o CIE, perché l’accesso al sito istituzionale è possibile solo con una di queste due credenziali.
Come fare domanda
Per fare domanda bisogna accedere al portale dedicato bonustrasporti.lavoro.gov.it. La domanda di bonus avviene per autodichiarazione, quindi la procedura non prevede il caricamento della documentazione specifica (dichiarazione o CU) che attesti l’effettiva presenza di un reddito entro la soglia dei 35.000 euro. Infatti sarà il portale che svolgerà i dovuti controlli automatici sulla correttezza e esattezza dei dati immessi dal richiedente.
Sul fronte operativo, questi i passi da compiere:
– Accedere al portale con le credenziali SPID o CIE
– Inserire i propri dati anagrafici (altrimenti quelli del figlio, se la richiesta viene fatta per un minore)
– Autocertificare che il reddito complessivo conseguito dal beneficiario nell’anno di imposta 2021 non sia stato superiore a 35.000 euro (sempre nel caso di istanze trasmesse per i figli minori, nel computo dei 35.000 euro farebbero cumulo esclusivamente gli eventuali redditi del figlio, non quelli della madre o del padre che effettua materialmente la richiesta).
La domanda poi, come spiegato dal decreto attuativo deve “contenere l’importo del buono richiesto a fronte della spesa prevista, non superiore in ogni caso a 60 euro per ciascun beneficiario e l’indicazione del gestore del servizio di trasporto pubblico selezionato dal menu a tendina presente sul portale”.
In caso di esito positivo, il buono verrà emesso e riporterà, oltre all’importo e al codice fiscale del beneficiario, anche uno specifico codice identificativo e le due date di emissione e scadenza. La somma da quel momento sarà quindi spendibile – ma solo entro il mese dell’emissione – presso il gestore dei servizi indicato sul buono, il quale ovviamente non potrà rifiutarla quale forma di pagamento. Nel caso poi il beneficiario non dovesse riuscire a spendere il bonus entro il termine del mese, la somma non utilizzata verrà automaticamente annullata e il beneficiario sarà dunque costretto a presentare una nuova istanza il mese successivo.