Spese scolastiche, detrazione nel 730/2022
La vicina riapertura delle scuole offre una buona occasione per fare una panoramica sulle spese scolastiche sostenute per i figli a carico che sono possibili detrarre nel modello 730/2022, relative all’anno d’imposta 2021.
In primis bisogna ricordare che il limite di spesa detraibile è pari a un tetto massimo di 800 euro (mentre sono 632 euro per gli asili nido) per ciascun alunno, previo che le spese siano state pagate con mezzi tracciabili come carte, assegni bancari e circolari. La detrazione massima per ciascun figlio è di 152 euro (120 euro per gli asili nido) dal momento che il rimborso Irpef è pari al 19%.
E’ possibile portare in detrazione le spese sostenute per i propri figli per la frequenza di scuole materne (dell’infanzia), elementari (primarie di primo grado), medie (secondarie di primo grado) e superiori (secondarie di secondo grado statali, paritarie e private)
Quali spese scolastiche sono detraibili?
In aggiunta alle tasse di iscrizione e di frequenza è possibile richiedere la detrazione fiscale per queste spese:
- spese relative al servizio di mensa scolastica;
- contributi obbligatori e volontari;
- pre e post scuola
- gite scolastiche;
- contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua e di teatro, svolti anche al di fuori dell’orario scolastico e senza obbligo di frequenza);
- spese per assistenza al pasto, pre e post scuola
- servizi di pullmino scolastico, scuolabus.
Quali spese scolastiche non sono detraibili?
E’ fuori dalle spese detraibili tutto quel settore relativo al materiale di cancelleria, agli accessori scolastici (zaini, trolley, diari, quaderni ecc.) e all’acquisto di manuali o libri di testo. Ricordiamo anche che non sono detraibili quelle spese sostenute per l’iscrizione dei figli a campus estivi o colonie, dal momento che non sono incluse fra le spese di frequenza scolastica e neanche fra quelle sportive.
Quali documenti servono per le detrazioni?
Per risultare detraibile ogni spesa deve essere stata pagata con una modalità di pagamento che può essere tracciata. Quindi è necessario conservare le quietanze di pagamento che devono riportare:
- l’importo speso
- il titolo della spesa
Se il pagamento non è effettuato alla scuola occorre anche l’attestazione della scuola con dati dell’alunno e la delibera di approvazione. Riguardo alla mensa scolastica servono i bollettini postali o i bonifici bancari con causale e nome e cognome dell’alunno. Per le spese relative a gite, assicurazioni e contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa bastano, invece le ricevute che devono riportare dati dell’alunno.
FONTI: CAF ACLI – QUI FINANZA