Stralcio cartelle fiscali fino a 1.000€
Dopo le versioni del 2019 e 2021 torna lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro. La disposizione è contenuta nella Legge di Bilancio 2023 che individua il 31 marzo come data di rimozione automatica dei mini debiti fiscali. L’altra data fondamentale è il 1° gennaio 2023, ovvero il giorno preso a riferimento dal legislatore per quantificare nel concreto l’entità dei debiti stessi, quindi in buona sostanza per capire se a quella data risultino entro la soglia dei 1.000 euro e se siano di conseguenza “stralciabili”.
Saldo e stralcio: come funzionava nel 2019
Facciamo però un breve ripasso di “Storia contemporanea”. Anno 2019: la Legge di Bilancio di allora (era in carica il governo Conte 1) introduce infatti una prima versione del “saldo e stralcio” fiscale, consentendo alle persone fisiche “in grave e comprovata situazione di difficoltà economica” (allora si era preso come discrimine l’ISEE del nucleo non superiore a 20.000 euro) di definire in maniera agevolata i debiti fiscali e contributivi relativi a carichi affidati all’agente della riscossione nel periodo 2000-2017.
Saldo e stralcio: come funzionava nel 2021
Con un salto di un paio d’anni arriviamo al marzo 2021 (da appena un mese si è insediato il Governo Draghi, succeduto al Conte 2), quando diviene legge il Decreto Sostegni, disponendo lo stralcio automatico dei debiti di importo residuo fino a 5.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai carichi affidati agli agenti della riscossione nel periodo 2000-2010, anche se ricompresi in precedenti definizioni agevolate. Beneficiari in quella circostanza ne erano le persone fisiche e gli altri contribuenti con reddito imponibile fino a 30.000 euro, rispettivamente nell’anno 2019 e nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019.
Nuovo saldo e stralcio su debiti fino a 1.000 €: quando scatta
Arrivando al presente, la differenza che maggiormente risalta tra le prime due e quest’ultima versione del saldo e stralcio è che oggi non sono previsti paletti economici (in senso di ISEE o fascia reddituale) per stabilire chi abbia o meno diritto all’“oblio” sulla cartella. Quindi adesso cosa accade? In pratica, come già anticipato, lo stralcio-ter prevede l’annullamento automatico, al 31 marzo 2023, dei debiti affidati agli agenti della riscossione nel periodo 2000-2015 di importo residuo pari a 1.000 euro. Tale importo va riferito al momento dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio in essere (quindi alla data del 1° gennaio 2023), e ci vanno ricompresi sia il capitale che gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo, oltre ovviamente alle sanzioni risultanti dai singoli carichi.
Nuovo saldo e stralcio: chi ne ha diritto
Il confine preciso che va tracciato è quello degli enti creditori, nel senso che rientrano nel raggio d’azione dello stralcio solo i debiti affidati alla riscossione dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali. Si tratta dunque in buona sostanza delle somme a debito contenute in cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi e avvisi di addebito INPS. Viceversa lo stralcio-ter non si applica ai carichi relativi a:
- somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato;
- crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;
- multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
- risorse proprie tradizionali dell’Unione europea, ossia i dazi e i diritti doganali e i contributi provenienti dall’imposizione di diritti alla produzione dello zucchero;
- imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.
FONTE CAF ACLI