Infortunio in smart working: è coperto dall’inail?
A seguito della pandemia, lo smart working, ovvero la possibilità di lavorare da casa o in altro luogo che non sia quello professionale, è diventato in molti casi una modalità lavorativa sempre più frequente e diffusa. Con l’incremento del “lavoro agile”, sono aumentate anche le casistiche di infortunio legate a questa particolare condizione professionale.
In quali casi è prevista la copertura
Andrea (impiegato di un’azienda privata) e Clara (insegnante della scuola pubblica), durante lo svolgimento della loro attività lavorativa da casa, hanno subìto un infortunio. Andrea è caduto dalle scale mentre si recava in un’altra stanza a recuperare il caricabatterie del cellulare aziendale (necessario per le telefonate di lavoro che stava effettuando). Clara invece è inciampata mentre sistemava il pc per la didattica a distanza. Si sono entrambi rivolti al Patronato Acli per avere informazioni e per essere tutelati. La prima domanda che entrambi hanno posto è stata: ma è prevista la “copertura” dell’Inail dato che stavo lavorando da casa?
Si. Il fatto di prestare la propria opera da casa, anziché in un ufficio o in un’aula scolastica, non fa venir meno la tutela prevista dalle leggi nei casi di infortunio. La normativa in materia definisce l’infortunio attraverso tre elementi: la causa violenta, l’occasione di lavoro e la lesione conseguente. Nel caso dello smart working diventa un po’ più complicato accertare l’elemento dell’occasione di lavoro, laddove con tale termine s’intende tutto ciò che riguarda direttamente le operazioni di lavoro, ma anche ciò che è obbligatoriamente connesso ad esse. Sono quindi esclusi dalla tutela gli infortuni che sono conseguenza di attività e comportamenti totalmente estranei all’attività lavorativa.
I nostri consigli
Per questo motivo diventa fondamentale, in caso di infortunio durante lo smart working, documentare il più possibile la relazione diretta tra l’attività lavorativa che si stava svolgendo e la dinamica dell’infortunio (attività svolta al pc, chat di lavoro, telefonate di lavoro, in sostanza tutte quelle attività temporalmente concomitanti con l’evento). Inoltre, nel caso ci si debba recare al Pronto Soccorso è importante dichiarare ai sanitari preposti che l’infortunio è accaduto mentre si era in smart working.
Il Patronato ACLI di Roma mette a disposizione la competenza dei propri operatori e dei propri medici-legali per tutta la tutela necessaria nei casi di infortunio sia che avvenga in smart working, sia che avvenga in modalità “tradizionale”!