La Naspi è conciliabile con l’attività lavorativa, autonoma o da dipendente?
Cosa accade se chi percepisce l’indennità di disoccupazione Naspi decide di avviare un’attività autonoma, oppure se gli viene proposto un lavoro da dipendente a tempo determinato?
Sono tante le persone che si rivolgono al Patronato ACLI per chiedere se la Naspi è conciliabile o meno con l’attività lavorativa. Per questo motivo abbiamo deciso di approfondire il tema.
Cosa accade se mi viene proposto un lavoro a termine?
Se durante il periodo di fruizione della Naspi viene proposto un nuovo lavoro con contratto a tempo determinato di durata inferiore a 6 mesi, la Naspi viene sospesa d’ufficio – sulla base delle comunicazioni obbligatorie – per la durata del rapporto di lavoro.
Al termine del contratto a tempo determinato la Naspi viene ripristinata d’ufficio e pagata per il periodo residuo.
Per il lavoratore che trova un nuovo lavoro con contratto a tempo determinato di durata superiore a 6 mesi, al termine del lavoro dovrà presentare una nuova domanda di Naspi.
Se il contratto di lavoro subordinato non supera la cifra di 8000 euro lorde annue, allora la Naspi potrà essere cumulata parzialmente a tale attività.
Cosa succede se svolgo un’attività autonoma o se decido di avviarne una?
Il lavoratore che percepisce la Naspi e avvia un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale, oppure ne ha già una in essere all’atto della domanda di Naspi, se prevede di ottenere un reddito inferiore ai 4800 euro lordi annui utile per la conservazione dello stato di disoccupazione, deve informare l’Inps entro 1 mese dall’inizio dell’attività, dichiarando il reddito annuo presunto.
La Naspi verrà ridotta di un importo pari all’80% del reddito che il lavoratore prevede di produrre nel periodo che va dalla data di inizio dell’attività alla data di termine della Naspi oppure, se tale termine è antecedente, alla fine dell’anno. La riduzione è poi ricalcolata d’ufficio al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.
La contribuzione versata in relazione all’attività da lavoro autonomo non dà luogo ad accredito di contributi sulla posizione assicurativa del lavoratore.
Sono titolare di Naspi e voglio intraprendere un’attività autonoma: è vero che posso richiedere l’anticipo della Naspi?
Il percettore di Naspi che non vuole fare tutto il periodo di disoccupazione in attesa di un nuovo lavoro subordinato ma decide di intraprendere un’attività di lavoro autonomo, o avviando un’impresa individuale o associandosi in cooperativa, può chiedere la liquidazione anticipata, in un’unica soluzione, dell’importo complessivo dell’indennità non ancora percepito.
Entro 30 giorni dalla data di inizio dell’attività di lavoro autonomo o di impresa individuale, o dalla data di sottoscrizione di una quota di capitale sociale della cooperativa, è necessario presentare la domanda di anticipo Naspi (pena la perdita del diritto).
Il lavoratore è tenuto a restituire per intero l’anticipazione dell’indennità in caso di attivazione di un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo di disoccupazione.
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FONTE PATRONATO ACLI