Reddito di Cittadinanza: partono i primi sms dell’INPS
Il Reddito di Cittadinanza comincia a muovere i primi, concreti, passi in avanti, e in queste ore i futuri beneficiari dovrebbero averne già raccolto i segnali, cioè gli sms di accoglimento delle domande presentate dai nuclei ritenuti idonei. Nella nota diramata il 15 aprile, l’Inps ha infatti annunciato che dal 6 marzo (data di avvio delle procedure di istanza) al 31 marzo, sono pervenute all’istituto oltre 806.000 richieste, tra quelle inviate in maniera autonoma e quelle invece trasmesse tramite i soggetti intermediari (Poste e CAF).
Di queste 806mila ne sono state esaminate poco meno di 681mila, e 487.667 ne sono uscite “vincenti”; le restanti 177.422 sono state quindi reputate non idonee in base ai requisiti (economici ed extra-economici) disposti dalla normativa. Ciò significa che per oltre 487mila richiedenti sono già partiti o partiranno a breve i primi sms di accettazione delle istanze trasmesse.
Insomma, poco alla volta tutto l’imponente apparato del RdC si sta mettendo in moto. Da precisare che l’Inps comunicherà in ogni caso coi soggetti richiedenti il Reddito tramite il contatto (cellulare o mail) che loro stessi hanno segnalato al momento della domanda, quindi il feedback dell’istituto arriverà comunque, sia che si tratti di accoglimento o di respinta. Da quel momento, poi, comincerà tutta un’altra partita.
Lo step successivo sarà il ritiro concreto, presso le Poste, della card prepagata (saranno quindi le Poste a farsi vive col diretto interessato), dopodiché partirà (o dovrebbe partire) quello che fino ad oggi viene individuato come il vero punto interrogativo di tutta la procedura del Reddito, vale a dire l’iter di reinserimento lavorativo attraverso le offerte che le aziende veicoleranno tramite i centri per l’impiego. La domanda che si pongono tutti è semplice: funzionerà? Non funzionerà?
In ogni caso per arrivarci non c’è altro modo che fare domanda. Cosa, quindi, con esattezza cosa ci si può aspettare o meno dal CAF nel momento in cui si va allo sportello per fare istanza di RdC? Partiamo dall’ISEE. In questo senso, a meno che il richiedente non sia già in possesso di una DSU in corso di validità, il CAF è il posto giusto dove recarsi. Gli operatori fiscali compileranno infatti il Modello ISEE sulla base del quale verrà calcolato l’indice di situazione economica del nucleo familiare, conditio sine qua non per procedere, poi, con la richiesta vera e propria di RdC.
La stessa richiesta può essere compilata e trasmessa passando dal CAF, ma attenzione: fare la domanda non significa affatto assicurarsi il diritto all’assegno, perché dopo l’inoltro – come spiegavamo – partirà la fase decisiva della valutazione da parte dell’INPS, e a quel punto il CAF che vi ha assistito sarà già fuori gioco.
Ossia: il ruolo dei CAF è limitato semplicemente alla compilazione e all’inoltro delle domande, ed entrambe le cose vengono svolte con criteri non selettivi, cioè non sta all’operatore del CAF informare il richiedente se la domanda verrà o meno accolta. È un po’ la stessa cosa che avviene per l’ISEE: il CAF elabora ed invia la DSU, ma poi di fatto è l’Inps che calcola l’indicatore sulla base delle informazioni che il CAF gli ha trasmesso.