Scatta l’operazione 730 precompilato
Dal 5 maggio il sipario si è alzato sul 730 precompilato 2020. Negli anni scorsi l’Agenzia delle Entrate “licenziava” i modelli a metà aprile, quest’anno invece – causa pandemia – tutto è stato spostato in avanti, compresa la scadenza ultima delle trasmissioni, che dal 23 luglio è passata al 30 settembre. I precompilati messi a disposizione dei contribuenti, se incompleti rispetto alla documentazione in loro possesso, potranno ovviamente essere modificati o integrati, a seconda dell’azione compiuta sul modello (correzione di dati già inseriti dall’AdE oppure inserimento di dati non presenti).
Tutto questo, eventualmente, con l’aiuto di un intermediario fiscale come CAF ACLI, che dopo aver scaricato la dichiarazione – previa autorizzazione dell’interessato – la potrà confermare o appunto modificare/integrare in base alla documentazione esibita e infine, in caso di errore, pagherà il 30% della maggiore imposta riscontrata e non versata, secondo quanto stabilito dalla nuova normativa in materia di visto infedele.
La dichiarazione precompilata è destinata sostanzialmente a lavoratori dipendenti e pensionati. Per l’esattezza rientrano fra i destinatari anche i lavoratori dipendenti e pensionati che abbiano svolto, eventualmente, attività di lavoro autonomo occasionale o abituale. Non ne sono invece destinatari i soli lavoratori autonomi titolari di partita Iva, i contribuenti che nel corso del 2018 non abbiano esercitato un’attività da lavoro dipendente/assimilato, le colf e le badanti (queste ultime, però, potranno comunque presentare il 730 senza sostituto, recuperando, ove possibile, il bonus Renzi da 80 euro).
Negli anni della precompilata, cioè dal 2015 ad oggi, il menu dei dati che l’Agenzia delle Entrate ha fatto trovare già inseriti al contribuente si è andato via via ampliando. Se ricorderete, nell’anno di debutto i contribuenti vi avevano trovato inserite solo poche voci: i redditi dei terreni e dei fabbricati, quelli da lavoro dipendente e pensione, più gli interessi sui mutui e i contributi previdenziali-assistenziali.
Dopodiché, anno dopo anno, il ventaglio delle informazioni si è notevolmente allargato, includendo ad esempio le spese d’istruzione, le spese funebri, le spese veterinarie, i premi di assicurazioni sulla vita e ovviamente tutto il ricco comparto delle spese mediche, ivi compresi (dallo scorso anno) i farmaci da banco, le spese per gli psicologi, le spese ottiche (occhiali, lenti a contatto ecc). Inoltre, fra le altre somme che i contribuenti troveranno nella dichiarazione precompilata, vi sono anche quelle comunicate all’amministrazione finanziaria dagli amministratori di condominio relativamente agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni degli edifici. Nell’ultima fase, invece, sono entrate a far parte della dichiarazione precompilata le spese per gli asili nido e tutte le donazioni ad Onlus, associazioni di promozione sociale, fondazioni e ulteriori associazioni.
Ma come ci si “impossessa” del modello? In pratica l’Agenzia delle Entrate carica le dichiarazioni online in un’area riservata del proprio sito, per accedere alla quale il contribuente deve essere in possesso di PIN. Dopodiché, una volta ricevuto il codice, potrà consultare il 730 ed eventualmente integrarlo restando pienamente responsabile di quanto dichiarato, laddove scegliesse di agire in via autonoma. Altrimenti, senza dover aspettare di ottenere il PIN, c’è appunto la possibilità di chiedere assistenza agli esperti di CAF ACLI, i quali potranno scaricare la dichiarazione per conto del contribuente e assisterlo passo passo nella procedura di verifica e invio.