Dal 3 dicembre 2016 i contribuenti persone fisiche, non titolari di partita Iva, possono nuovamente decidere se effettuare i pagamenti F24 in via telematica – cioè tramite i servizi online dell’Agenzia delle Entrate o attraverso l’home banking del proprio istituto di credito – o se invece affidarsi alle modalità tradizionali presentandosi con il modello di pagamento cartaceo presso una banca, un ufficio postale o uno sportello degli agenti della riscossione (Equitalia). Se quindi si dovesse optare per il modello cartaceo, il pagamento potrà essere effettuato in contanti o, in alternativa, tramite:
- assegni bancari e circolari presso le banche
- assegni bancari e circolari e/o vaglia cambiari presso gli agenti della riscossione
- carta Pagobancomat presso gli sportelli bancari e degli agenti della riscossione dotati di terminali elettronici idonei
- assegni postali, assegni bancari su piazza, assegni circolari, vaglia postali, o carta Postamat presso gli uffici postali.
Tali regole, in ogni caso, non si applicano agli F24 che presentano compensazioni con altri crediti, per i quali si deve necessariamente passare dai servizi di home banking di banche e poste o per i servizi telematici delle Entrate, con addebito su conto corrente. Non cambiano, invece, le regole per i contribuenti titolari di partita Iva. Questi ultimi, infatti, dovranno continuare a utilizzare obbligatoriamente l’F24 telematico per tutti i pagamenti: imposte, contributi e premi, nonché somme spettanti agli enti e alle casse previdenziali.